Equipe multidisciplinare, Youth Conference, tavoli locali e regionali, cabina di regia
La Sperimentazione promuove un cambio di paradigma: dalla tutela del minore all’autonomia del giovane adulto. Gli operatori coinvolti nel percorso di autonomia dei care leavers saranno disposti a riconoscere ai giovani un grande spazio decisionale:
- nel processo di definizione del proprio progetto individualizzato;
- nel coinvolgimento in organismi creati dal progetto che si aprono alla multidisciplinarietà e al confronto accogliendo anche il loro autorevole punto di vista.
Questo nell’ottica di definire la realtà nella sua complessità e di agire su di essa in modo efficace.
Quali sono gli organismi

Equipe multidisciplinare
L’Équipe Multidisciplinare (EM) è lo strumento pensato dalla Sperimentazione per co-progettare, accompagnare e valutare i singoli progetti con i diretti interessati. Multidisciplinarietà significa che sono presenti professionisti di differenti discipline e persone significative nella vita di ogni giovane.
L’EM è intesa come stanza di pensiero per elaborare ipotesi, condividere strategie e monitorare gli interventi:
- è il luogo in cui si favorisce l’ascolto rispettoso e profondo dei sogni e delle incertezze dei giovani e in cui i care leavers trovano sostegno e aiuto nelle scelte e nelle azioni dagli operatori e dalle figure di riferimento.
Questo si colloca all’interno della cornice delle équipe multidisciplinari che oggi finalmente rappresentano un Livello Essenziale delle Prestazioni (LEP).
Youth Conference
Le Youth Conference sono organismi collettivi composti dai care leavers beneficiari che hanno la finalità di monitorare e valutare la Sperimentazione quale politica pubblica e intervento sociale messo in atto dal sistema dei servizi locali.
Nel percorso di condivisione in gruppo si favorisce la possibilità che i care leavers acquisiscano la consapevolezza che il loro punto di vista è degno di ascolto e può dare forma e orientare il percorso della sperimentazione, individuando punti di forza, eventuali criticità e aspetti da migliorare e/o rivedere.
Il Diritto all’ascolto e alla partecipazione alle decisioni è affermato dalle convenzioni internazionali. L’art. 12 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza afferma che tutti i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze hanno il diritto di esprimere liberamente le loro opinioni. Hanno diritto di essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano.
Esiste quindi il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenere in considerazione le loro opinioni. Si sottolinea inoltre che le Youth Conference sono in linea anche con quanto previsto dalle Linee guida sulla valutazione partecipativa nelle amministrazioni pubbliche (LG n.4/2019), recentemente approvate per favorire la partecipazione di cittadini ed utenti alla valutazione della performance organizzativa, in attuazione di quanto previsto dagli articoli 7 e 19 bis del d.lgs. 50/2009, modificato dal d.lgs 74/2017.
Tavoli locali e tavoli regionali
Il Tavolo regionale e il Tavolo locale sono organismi che favoriscono il processo di autonomia promosso per/e con i care leavers.
Processo inteso non come pertinenza esclusiva dei servizi, ma come responsabilità politica ed operativa che investe tutti gli attori sociali in una visione di comunità responsabile dell’esercizio e tutela dei diritti di tutti.
L’obiettivo di tali organismi sarà quello di organizzare le risorse e co-progettare azioni di sistema che vanno a promuovere la sperimentazione, a condividere responsabilità e a individuare soluzioni comuni per i problemi.
I diversi attori devono essere individuati tra coloro che hanno una funzione diretta all’interno della sperimentazione, e anche tra coloro che in maniera indiretta potranno contribuire alla realizzazione dei progetti per l’autonomia come i rappresentanti del mondo del lavoro, dell’istruzione e della formazione, nonché della dimensione abitativa e quella relazionale.
Cabina di regia
La Cabina di regia nazionale è composta da rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’Assistenza tecnica, delle Regioni, con la presenza di rappresentanti del Comitato per l’integrazione sociale e lavorativa dei neomaggiorenni fuori dalla famiglia di origine, quali invitati permanenti. È un organismo flessibile con compiti di co-progettazione, programmazione e analisi e verifiche in itinere e finali sull’attuazione della sperimentazione.